TAVOLA ROTONDA PROGETTO Re.Sto.Re ITALIA, 28 APRILE 2022. PASSIONE E MULTIDISCIPLINARIETA’ MESSE A SISTEMA PER GENERARE IMPATTO SOCIALE ATTRAVERSO IL TEATRO SOCIALE
Una ricca tavola rotonda, moderata e condotta da Monica Barzanti di San Patrignano, si è svolta ieri online sul tema “L’OTS: un approccio maieutico e artistico per l’inclusione sociale”
“L’operatore di teatro sociale lavora con le fragilità delle persone, di tutte le persone. Si tratta di un investimento che avrà un ritorno” è la prospettiva di lavoro lanciata dal capofila del progetto Pascal La Delfa, che è stata ampliamente ripresa dal proff. Filippo Giordano, il quale ha evidenziato quanto sia importante “misurare l’impatto sociale” per poter validarne la professione e “diventare attori di cambiamento positivo”.
Del flusso creativo generato dall’arte in carcere, ma non solo della diminuzione delle recidive, ha parlato, commosso per la potenza della testimonianza stessa, l’On. Raffaele Bruno che sta lavorando a una proposta di legge per l’inserimento nelle carceri di progetti teatrali di riabilitazione, mentre lo psicologo Roberto Flangini, con una delicatezza speciale, ci ha fatto toccare con mano quanto il teatro e il clowining contribuiscano alla scoperta di sé nella malattia e nella cura in ambito oncologico pediatrico, favorendo la resilienza psicologica.
Emiliane Rubat Du Merac, esperta di pedagogia e di discipline correlate, ha condiviso con entusiasmo il suo pensiero sul “talento” e sulle “competenze”, da cui è nato un programma formativo e valutativo in atto all’Università La Sapienza di Roma.
Il contributo appassionato di Federico Samamen, dedito da anni a quelle che lui chiama “vite in crescita”, oltre che alla gestione di contesti scolastici e professionali, ci ha confermato di come negli anni abbia toccato con mano “la potenza educativa” del teatro, in un’ottica di welfare generativo.
Stefano Tè, regista e direttore artistico di Teatro dei Venti, ci ha invitato a “riflettere su noi stessi, su come abbiamo competenze per avere un ruolo importante in questa società” e su come” i luoghi non convenzionali, meno protetti e tutelati” siano per lui interessanti “dove mi devo accordare, stare in ascolto, dove posso affermare la mia vocazione”.
Fulvia Gemmani con dedizione e competenza, ci ha introdotto nel mondo della formazione e degli enti accreditati, mettendo in evidenza quali passi sia necessario fare per i riconoscimenti delle professioni.
Da ultimo, ma non per importanza, la dott.ssa Francesca Bergamini, voce competente della Regione Emilia Romagna, forte delle testimonianze raccolte e dell’impatto generato nei diversi ambiti, ci ha suggerito di provare a immaginare un “ruolo agito in un contesto più ampio”, proprio grazie all’importanza che assume il confronto tra mondi diversi.
Per continuare il lavoro ci siamo dati appuntamento il 29 ottobre per l’evento finale del Progetto Re.Sto.Re, a San Patrignano.